cos'è casa mia?

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venerdì 10 maggio 2013

Frittelle di fiori di sambuco e una passeggiata con vista sul Lago di Albano L.


Stamattina, dopo ormai quasi 6 anni che vivo ai Castelli Romani, e avendo solo girovagato per i paesi, mi sono ritrovata lungo un sentiero che da Albano porta fino a Nemi, con vista sul Lago di Albano e Castel Gandolfo. 
In compagnia di un amica che, al contrario di me, conosce bene questi sentieri, abbiamo fatto una passeggiata di due ore, andata e ritorno. La giornata è nuvolosa e per niente calda, ma il lago di Albano - su cui si affaccia anche Castel Gandolfo - è veramente uno spettacolo in qualsiasi condizione meteorologica. 
Purtroppo non mi ero accorta che la batteria della macchina fotografica era quasi del tutto finita e mi ha lasciata sul più bello... Nel frattempo vi lascio un assaggio di quel che si può godere lungo il sentiero che abbiamo fatto, dopo aver lasciato l'auto vicino alla fraschetta "Le fratte ignoranti" e proseguito fino al Convento di Santa Maria ad Nives di Palazzolo. Ho intenzione di tornarci presto e di godere più spesso delle bellezze di questo ambiente meraviglioso, percorrendo tutti i sentieri in tutte le direzioni. Rimanete collegati!:-) 






Lungo il percorso piante di Sambuco fiorite ci invitavano a raccoglierle e fare frittelle a pranzo. Ne abbiamo raccolti una decina e li ho preparati subito. E condivido subito con voi!:-) 

piatto "Terre Solari"

Ingredienti
Fiori di sambuco 
farina
acqua
sale
olio per friggere

Lavate i fiori velocemente ed asciugateli delicatamente con uno strofinaccio pulito. Preparate la pastella con acqua, sale q.b. e farina, mescolando fino ad ottenere la consistenza di una crema morbida. Utilizzate una parte del gambo per intingere i fiori nella pastella, fare ricadere la pastella in eccesso e friggete in olio già caldo. Servite caldi o freddi. 

Colgo l'occasione per ringraziare Sara di Idee del Gusto e Drilli di I pi@ttini di Drilli per avermi donato il medesimo premio, che ho gradito tantissimo e che giro a tutte voi che mi leggete... 



Con questo post partecipo al contest di Luna, de "I pasticci di Luna", "Le ricette della carestia



Alla prossima!
Maria Luisa:-) 

mercoledì 20 marzo 2013

Pasta e ceci, nuovi profumi e preparazioni pasquali.



Eccomi di ritorno dopo qualche giorno di assenza: ogni tanto metto in pausa.... ho i miei periodi di riflessione! 
E questo provoca un accumulo di foto di preparazioni da condividere con voi e poi perdo anche tempo a decidere a cosa dare la precedenza! Ma stavolta Fiorello ha deciso per me!:-) 
Vi capita di ascoltare la radio qualche volta? A me si!:-) 
E ho le mie preferenze in base alle situazioni: in auto, in cucina mentre preparo e in bagno ascolto le radio dove ci sono programmi con speaker da ascoltare... vabbé lo dico, a me piace Radio2, il Ruggito del Coniglio, il programma di Piero Chiambretti, e poi Max Giusti, Un giorno da pecora, Otto volante, 610, Caterpillar.... In macchina certe volte rido talmente tanto, anche se sono da sola, che chi mi incontra non so' cosa pensa... Quando invece sono con le amiche, o pulisco per casa preferisco solo la musica. 
Tra il bagno e la cucina mi porto appresso una radiolina di mio nonno, con la manovella per cambiare le stazioni che, a seconda della "zona" della casa riesce a "captare" Radio diverse. Alcune le riconosci subito, altri aspetti che finisce la canzone... diciamo che con quella mi devo accontentare... basta che si sente! Così ieri mattina sono finita su RTL e con mio grande piacere scopro che intorno alle 8.00 si sono collegati con l'Edicola di Fiorello (qui il link per sentire quella di ieri appunto!). 
Che cosa mi ha fatto pensare al post di oggi? Al fatto che Fiorello abbia ironizzato sul termine "intronizzazione" del Papa, che nel dialetto siciliano ricorda un termine che poco ha a che fare con la cerimonia dell'"insediamento" ufficiale del Papa!:-))) 
Esiste il termine infatti di " 'ntrunata", che si riferisce a una persona confusa, che non ci sta molto con la testa! Traducendo: una rimbambita - ognuno di voi avrà nel proprio dialetto un sinonimo!!!  
Oppure se una persona che normalmente è una persona affidabile ad un certo punto non sembra più come prima può sentirsi dire "chi facisti, 'ntrunasti?" Questo termine viene anche utilizzato per  definire un cibo per il quale si è sbagliato qualche passaggio nella cottura ed è quindi rimasto "ntrunatu". E cosa mi poteva tornare in mente se non la pasta con i ceci?:-) 
Vi confesso che io adoro la pasta con i ceci! Sono in assoluto i miei legumi preferiti. Quando decido di prepararli mi viene già l'acquolina. E mi piacciono così, semplici, senza niente altro. 
E siccome mi sono sempre incaponita a non comprare quelli già cotti, alla mia prima volta che decisi di cuocere questo piatto per conto mio - avevo 18 anni, appena trasferita fuori casa - con che cosa mi sono scontrata? Con i ceci che "'ntrunaunu"! Cioè, se sbagli, finiscono di cuocersi e rimangono duri... puoi cuocerli anche 24 ore, non c'è nulla da fare!!!!!!!! 
Poi quando tornavo a casa, o veniva a trovarmi mia mia mamma per qualche giorno, approfittavo per farli preparare a lei: 40' ed erano scotti!!! Non lo so' ancora come fa, ma anche se ci impiegano di più i miei, ma divento sempre più brava!!! 
Ci sono dei segreti che bisogna assolutamente sapere. Metterli ammollo almeno per 12 ore, lasciarli cuocere senza far smettere mai di bollire, non girare con un cucchiaio d'acciaio per evitare che si blocchi la cottura. Sembra difficile, ma non lo è così tanto.... 



Ingredienti per 6 persone:

300 gr di ceci piccoli (io quelli di Az. Agr. Poggi
2 cucchiaini di bicarbonato
sale q.b. 
acqua
olio evo (io Grossa di Cassano di Soc. Agricola Doria)
180 gr di pasta, tipo Mafalda (io Garofalo) 

La sera prima mettere a bagno i ceci, anche nella stessa pentola dove poi li cuocerete. Lavateli una volta con acqua tiepida e scolateli, Aggiungete il bicarbonato e 1 cucchiaino di sale: massaggiateli per qualche minuto, quindi coprite abbondantemente con acqua tiepida. Lasciate a bagno almeno 12 ore. 
Quindi scolate, aggiungete acqua tiepida fino sovrastare i ceci e mettere a cuocere. Potete lasciare anche il fuoco vivo inzialmente, ma fate attenzione che quando comincia a scaldarsi l'acqua, i ceci tendono a schiumare e a sollevare il coperchio. Il mio consiglio quindi è di mantenere il fuoco medio o basso, con coperchio, e controllare di tanto in tanto. Quando comincia a schiumare versate un cucchiaio di olio che aiuta a dissolvere la schiuma, mescolate con un cucchiaio di legno. Se la schiuma fosse eccessiva potete anche toglierne un po' prima di aggiungere l'olio. Continuate a cuocere a fuoco basso con il coperchio lasciato appena aperto a fessura. Fate in modo che il bollore non si fermi mai. 
I ceci saranno cotti nel giro di qualche ora. 
Tenete un po' d'acqua calda sempre a portata di mano nel caso avete necessità di aggiungerne un po'. Comunque non aggiungete acqua fredda. 
A fine cottura aggiungete acqua sufficiente per cuocere la pasta. Cuocete il tempo indicato meno qualche minuto, quindi spegnete, aggiungete l'olio, e lasciate riposare qualche minuto. 

Quando solleverete il coperchio per servire questo piatto, proprio perchè si tratta di un piatto semplicissimo, sentirete il profumo dei ceci, della pasta e soprattutto dell'olio. 
Io ho voluto provare la Grossa di Cassano, che mi ha inviato Alessandra della Società Agricola Doria. 


Mi sono innamorata del profumo di quest'olio e l'ho voluto provare in uno dei miei piatti preferiti!:-) Trovo sia particolarmente adatto con i legumi di sapore delicato come i ceci, appunto, utilizzato a crudo.  Questo il profilo sensoriale: 

"Fruttato intenso, di tipo erbaceo, con sentori di pomodoro, mandorla e carciofo. Equilibrato nelle sensazioni gustative amare e piccanti; retrogusto erbaceo, di pomodoro. Per il suo profilo equilibrato, si presta a molteplici abbinamenti"

Se non volete regalare il solito uovo di Pasqua, potete sempre pensare a una buona bottiglia di olio: sarà sempre gradita!:-) 

E a proposito di Pasqua, mi permetto di suggerirvi alcune proposte  già postate e adatte proprio per rendere "gustosa" questa festa!

I dolci, da preparare in anticipo: 

I primi, vegetariani, con carne, con pesce:  



Secondi: vegetariani, di pesce, anche per celiaci: 


Conto di aumentare la scelta delle preparazioni nei prossimi giorni. Mi sono dilungata abbastanza vero?:-)

Alla prossima! 
Maria Luisa:-) 















lunedì 5 novembre 2012

Zuppa di carote e mandorle



E' l'arancio il colore dell'autunno. 
Arancio è il colore della zucca, dei caki, delle foglie che passano dal rosso al giallo. E le arance, i mandarini sono prossimi a maturarsi. 
Ed è quasi arrivato il freddo. Dico "quasi" perchè qui a Roma continua il contrasto d'aria tra quella fredda che arriva da nord e quella calda che arriva da sud... ecco, questo derby continuo in questi giorni a cui assistiamo modificando la pesantezza degli indumenti da indossare da un giorno all'altro... Capricci della natura, così non ci annoiamo!:-) 

I giorni passano ugualmente e dopo Halloween è arrivato il giorno dei Santi e i dolcetti dalla Sicilia consegnati direttamente da zia Marcella a casa nostra. 


Eh si, perchè continuiamo a mangiare i fruttini di marzapane e ossa di morto solo per i due giorni per cui la tradizione li ha sempre previsti. Così la mattina del 1° Novembre i bambini trovano sotto al proprio letto il cosiddetto "cannistru", cioè cestino, con frutta di marzapane e ossa di morto. 
In più, l'evoluzione della tradizione permette anche qualche cioccolatino, caramelle e cose di questo genere. 

In tutto ciò, visto il freddino della settimana scorsa, il giorno dei Santi, dopo esserci rimpinzati di queste delizie, ho preparato questa zuppa semplice per cena. Era proprio necessaria! 

Vi lascio qui la ricetta, facile facile e ottima da degustare durante i prossimi mesi invernali. 


Ingredienti per 6 persone:

800 gr di carote
1 scalogno
1 peperoncino piccolo
30 gr di olio evo (io ho usato Sud della Soc. Agr. Doria
1 foglia di alloro
2 rametti di timo (io ho utilizzato quello secco)
100 gr di mandorle tostate
1 bustina di zafferano (in alternativa potete utilizzare la curcuma)
900 gr di acqua
1 ciuffo di prezzemolo
crostini di pane tostato

Preparazione col Bimby.
Lavare e asciugare il prezzemolo. Mandare le lame a vel. 7 e far cadere dal foro del coperchio il prezzemolo. Continuare per 4-5'' fino a che il prezzemolo non sarà tritato. Tenere da parte. 
Pelare e lavare le carote. Tagliare a tocchi e mettere nel boccale: tritare 10'' vel. 5. Tenere da parte. 
Tritare lo scalogno e il peperoncino: 3'' vel. 7. 
(Io il peperoncino l'ho aggiunto solo alla fine direttamente nel piatto per via dei bambini. Ma se non avete questo tipo di problema proseguite come sopra). 
Aggiungere l'olio, l'alloro e il timo e soffriggere: 3', 100° vel. 2. 
Unire il trito di carote, le mandorle tostate, lo zafferano, l'acqua e il sale. Cuocere 30', 100°, vel. 1. 
Nel frattempo preparate i crostini di pane. 

A fine cottura lasciar raffreddare un po' la zuppa, quindi frullare 1' vel. 8. 
Unire il prezzemolo e servire con i crostini di pane tostato. 

Io vi ho postato una versione "visual food"! Occhi di prezzemolo con pupille di pepe rosa, sopracciglia di timo, picciolo di peperoncino per naso e mezzo peperoncino per la bocca. 
Buona zuppa!:-) 

Con questa zuppa partecipo al contest Con questa ricetta partecipo al contest Colors&Food di Novembre: Bright orange ideato da Essenza in Cucina e da My Taste for Food



Alla prossima!:-) 
Maria Luisa 







domenica 28 ottobre 2012

Pane dolce del Sabato



Era da tanto che cercavo di partecipare alle MTChallange ideato da Menù Turistico e finalmente stavolta, anche se solo all'ultimo momento, ce l'ho fatta!

Mi piaceva molto l'idea di preparare il pane dolce del sabato, come da tradizione ebraica, anche se per noi è diventato quello della domenica, con grande soddisfazione dei nostri ospiti. 

Ho seguito la ricetta come indicata da Eleonora, che riporto qui per comodità. Le due trecce sono state farcite diversamente e gli ingredienti sono già inseriti nella lista sotto. 

Ingredienti:
500 gr di farina 0
2 uova medie
100 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra
125 ml acqua tiepida
125 ml di olio evo
10 gr di sale
1 cucchiaio di uva passa
1 cucchiaio di rum
1 mela grande
1 cucchiaio di pinoli
cannella in polvere
5 chiodi di garofano
100 gr di cioccolata fondente
poca farina di cocco

per spennellare:
1 tuorlo d'uovo
1 cucchiaio d'acqua 
semi di sesamo e di papavero

Setacciare la farina. 
Io procedo col Bimby, visto che a mano non sono per niente brava con i lievitati. 
Quindi metto nel Bimby l'acqua e la porto a temperatura ambiente: 1', 37°, vel. soft. 
Aggiungo un cucchiaino di zucchero e il lievito: 10'' vel. 3-4. 
Far riposare una decina di minuti fino a far formare la schiuma.
 Unire lo zucchero, la farina e il sale: 1', Spiga. 
Reimpostare 5' a vel. Spiga e con le lame in movimento aggiungere l'olio a filo e quando sarà completamente assorbito aggiungere le uova uno per volta. 
Lavorare l'impasto fino a che non si stacca dalle pareti, lasciandola pulita. Io ho avuto bisogno di aggiungere dell'altra farina per ottenere questo risultato. Nel caso vi consiglio di aggiungerla poco per volta in base alla necessità.

Lasciare lievitare l'impasto per un paio d'ore. 
Quindi riprenderlo, sgonfiarlo, dividerlo in due panetti, e ciascun panetto in 3 panetti. 

Stendere su un piano infarinato i tre panetti formando delle strisce lunghe almeno 50 cm e larghe 10-15 cm. Farcirle a piacere. 


  
Le mie sono state farcite una con purea di mela - 1 mela sbucciata, frullata grossolanamente insieme ad un cucchiaino di zucchero - 1 cucchiaio di uva passa fatta rinvenire per 10 minuti in un cucchiaio di rum e due cucchiai d'acqua, 1 cucchiaio di pinoli tritati grossolanamente, una spolverata di cannella e chiodi di garofano pestati freschi. 


La seconda con cioccolata fondente tritata grossolanamente e una spolverata di farina di cocco. 


Dopo aver chiuso le singole strisce farcite, intrecciarle, poggiarle su una teglia unta leggermente d'olio, e lasciar lievitare per altre due ore. Quindi accendere il forno a 200° e nel frattempo spennellare le due trecce con il tuorlo e l'acqua. Spolverare con i semi che si preferiscono - in questo caso sesamo e semi di papaveri, ma possono essere di zucca o altro, e infornare per 20-25'. 

Questo pane dolce è davvero ottimo. 
Noi l'abbiamo degustato con un buona cioccolata calda, inaugurando con le temperature invernali di oggi - attese si, ma improvvise - le domeniche pomeriggio passate a "coccolarci"!

Grazie ancora a Eleonora di Burro e Miele per aver proposto questa ricetta per il contest MTChallange di Ottobre 2012 ideato da Menù Turistico



lunedì 22 ottobre 2012

Salsa di peperoni e nuova collaborazione


Questo piatto è stato un concentrato di "scoperte"! Ma vado per ordine. 

Da un po' di mesi seguo il lavoro della Società Agricola Doria Srl su facebook
foto, commenti, prodotti. E' un'azienda che opera in una regione della nostra Italia, la Calabria, dove non è mai stato facile portare avanti certe attività. 
Post dopo post leggo la passione che Alessandra Paolini e i suoi collaboratori mettono nel loro lavoro per far si che i loro prodotti siano tra i migliori, che possano rendere felici le nostre papille gustative e le nostre anime. Tanti i riconoscimenti per i loro oli. 
Potete trovare tutto a questo link sul loro sito web
E preferisco lasciare il link perchè sono certa che continueranno ad ottenerne, 
quindi chiunque si trovasse a leggere questo post in futuro potrà vedere anche le novità! 
Tra i riconoscimenti anche la segnalazione sulla guida Slow Food degli Extravergine 2011, 
con il massimo della valutazione "le tre olive". E siamo solo al primo anno! 

Quando abbiamo deciso di collaborare non mi aspettavo di ricevere queste tre meravigliose bottiglie di olio. 




Ho fatto le foto e subito ho voluto svitare il tappo e sentirne il profumo. 
Già le etichette mi mettevano voglia di utilizzarlo. 
Il profumo veramente inebriante mi metteva voglia di assaggiarlo, subito! 
Ma avevo appena bevuto un cappuccino, non era il caso!:-)
Un profumo così invitante, ma con una loro specifica particolarità.
 Mi sento in dovere quindi di chiedere consiglio ad Alessandra sul loro specifico utilizzo, ma lei mi risponde in maniera così gentile, confermando la sua fiducia nelle scelte che farò, ma in compenso mi invia i Profili Sensoriali dei tre oli che ho a disposizione.

Nocellara Etnea
L’olio presenta un fruttato medio-intenso di olive verdi ed alla giusta maturazione, associato 
a sentori di erba, frutta secca e pomodoro verde. 
Al palato risulta decisamente amaro e lascia una forte e persistente sensazione piccante di 
peperoncino. 
Nel retrolfatto si riconoscono i sentori di erba fresca, cardo, verdure acerbe, foglia d’olivo e 
pomodoro verde. 
Complessivamente, è un olio di forte struttura e gradevole, con aromaticità incentrata sui 
toni amari ed verdi. Le note aromatiche distintive risultano eleganti e di buona persistenza. 

Sud

L’olio presenta un fruttato medio di olive verdi, accompagnato da sentori di frutta secca e 
foglia d’olivo. 
In bocca ha buon equilibrio gustativo; le sensazioni di dolce, amaro e piccante risultano di 
media intensità e persistenza. 
Nel retrolfatto si riconoscono  l’erbaceo, la mandorla amara, i legumi verdi e freschi e la 
foglia d’olivo. 
Complessivamente, è un olio armonico, di giusta persistenza, discreta struttura e aromaticità 
particolare. 

1315
L’olio presenta un fruttato medio di olive alla giusta maturazione, accompagnato da sentori di erba, pomodoro acerbo, erbe aromatiche di campo, cardo e mandorla dolce. 
Al gusto risulta ben equilibrato, con amaro e piccante intensi e persistenti. Lascia una netta 
sensazione di peperoncino fresco. 
Nel retrolfatto si distinguono il cardo, l’erba ed il pomodoro verde. 
Complessivamente, è un olio di struttura forte ed elevata persistenza, lievemente prevalente il tono piccante. 

Dopo la lettura dei profili sensoriali ho ancora più voglia di assaggiarli, ma rimando l'assaggio al pomeriggio. 

E approfitto dell'ora della merenda dei miei bambini. 
"Facciamo pane e olio oggi per merenda?" 
"Siiiiiiiiii" in coro. Adorano il pane con l'olio! 
"Allora facciamo un giochino. Prepariamo delle fette di pane e su ciascuno mettiamo un olio diverso. E voi mi dovete dire quale preferite o se vi piacciono tutti e tre." Accettano. 

Decido di andare a occhio e vedere se poi coincidono le mie sensazioni con quelli dei profili sensoriali inviatemi.
Prima bruschetta con il Nocellara Etnea. Che buono! 
Riccardo e Alessandro dopo aver finito la bruschetta decidono che dentro c'è del peperoncino. 
E' vero, è un po' piccante, ma avranno delle papille gustative particolarmente sensibili! 
Non è così evidente, se ne sente appena nel retrogusto.
Sud: moooolto apprezzato. 
1315: buono anche questo, ma anche qui dicono loro che c'è un po' di peperoncino. 
Hai capito queste due forchette, come hanno superato la prova! 

Io li ho apprezzati tutti e tre. Li ho assaggiati prima senza pane e trovo che il Nocellara Etnea sia un olio nel complesso dal sapore delicato; l'1315 preferirei utilizzarlo per le preparazioni a crudo, mentre Sud è più intenso come sapore. Sul pane comunque sono ottimi tutti e tre!  

Così il giorno dopo procedo alla ricetta. 



Una ricetta, che come sta capitando in questo caldo autunno, ha il sapore di un'estate che si prolunga, anche troppo. 
E dico estate prolungata perchè, anche qui ai Castelli Romani si va in maniche corte anche di sera, e peperoni e pomodori se ne trovano ancora anche negli orti familiari e aziende agricole bio - da cui normalmente mi fornisco.

Ingredienti per 4 persone:

350 gr di pasta Mafalda corta
350 gr di pomodori da sugo
300 gr di peperoni rossi tagliati a tocchetti
1 piccola cipolla rossa di Tropea 
1 spicchio d'aglio
un mazzetto di prezzemolo
40 gr di olio evo (io olio Sud, Soc. Agr. Doria)
sale q.b. 
pecorino da grattugiare sopra (io Maiorchino stagionato) (a piacere)

Procedo col Bimby. 
Mettere dentro al boccale la cipolla divisa a metà mentre le lame sono in movimento a vel. 7, per 5''. Aiutandosi con la spatola mandare sul fondo la cipolla tritata. Aggiungere lo spicchio d'aglio e 40 gr di olio. Far "sudare" la cipolla: 4', 100°, vel. soft. 
Aggiungere quindi i peperoni: cuocere 10', 100°, vel. soft. 
Aggiungere i pomodori tagliati in quarti e aggiustare di sale. Cuocere altri 20', 100°, vel. 1. Se il sugo risultasse troppo acquoso - può dipendere dai pomodori quanto dai peperoni - fate andare a Varoma per qualche minuto. 
A fine cottura lasciar scendere la temperatura a 80°, quindi omogeneizzare: 40" vel. 9-10. 
La salsa è pronta. Cuocere la pasta, condire con la salsa, aggiungendo prezzemolo fresco tritato e una spolverata di pecorino. 


Se non avete necessità di utilizzare l'intero quantitativo preparato potete sempre conservalo mettendolo in barattoli di vetro dopo aver riportato la salsa a 100° - bastano 2-3' - tappare e mettere sottovuoto capovolgendo il barattolo. Oppure congelarli sempre in barattoli di vetro. 

Chiudo tornado sulla questione "educazione al gusto" ai bambini. 
I miei - 7 e 5 anni - hanno spazzolato tutto, hanno fatto il bis (che fanno veramente di rado) e hanno commentato: "Mamma, ma questa pasta l'hai condita col ketchup?" 
NO, naturalmente! 
Ma qualche giorno prima avevo appunto preparato il ketchup che avevano naturalmente provato immediatamente. E, in effetti, i prodotti di base sono uguali. 
Mi sono chiesta se me l'avrebbero detto collegando il sapore ad un classico ketchup industriale. 
I bambini sanno perfettamente associare i sapori dei cibi che mangiano. 
E quello che gli facciamo mangiare da piccoli sarà il loro riferimento "critico" da adulti. 
Trattiamoli bene, e non li sottovalutiamo! 

Alla prossima!:-) 
Maria Luisa

mercoledì 17 ottobre 2012

Anche il ketchup lo faccio da me...


Dite quello che vi pare, ma io i miei figli ai fast food non ce li porto! Mi chiedono "ma i tuoi figli non li hai mai portati al ... bip... (fast food)?" "No. Perchè non li porterei mai dove si mangia male!" Un po' come quando, essendo due maschietti, mi dicevano: "Ma perchè non gli compri i jeans?" Perchè i bambini odiano i jeans; e anche io soprattutto finchè hanno avuto i pannolini. Loro vogliono muoversi liberamente, giocare senza doversi tirare su il pantalone, avere libertà di movimento se vogliono correre, sedersi, andare in bici. La tuta è l'unica cosa che penso apprezzino a questa età. Ma perchè questi cuccioli cosi carini, appena nati devono assomigliare agli adulti, così spesso noiosi. Loro hanno tutta la vita per scoprire tutte le costrizioni del mondo degli adulti.  Poi ogni tanto perchè glieli regalavano, un po' perchè compravo i jeans per cambiarli i giorni di festa o per andare alle feste... appena li tiravo fuori "Nooooo, i jeans no!"

Tornando al fast food, che cucino a fare tutto in casa e se poi vado a ingurgitare un paninazzo con hamburger e patatine, che digerisci dopo due giorni? Questa la mia esperienza, di cui l'ultima risale a 13-14 anni fa.  

Perché nessuno invece mi chiede se li ho portati a fare una bella gita a Eataly o al Salone del Gusto? Perchè ai bambini dobbiamo rifilare sempre le "sole". OK, d'accordo, prometto, li porterò anche al fast food, per curiosità così possono fare i confronti. Perché se oltre a portarli a Eataly o al fast food gli fai notare anche cosa mangiano la differenza la percepiscono anche loro. 

Mai sottovalutarli!:-)  


Nel frattempo, trovata la ricetta del ketchup - normalmente fornito solo a livello industriale - la proviamo e il risultato ci è piaciuto. Forse lo aggiusteremo - secondo Alessandro è troppo piccante (mi sa che sente il sapore della senape), ma hanno apprezzato.



Ingredienti

1kg di pomodori
180 gr di peperoni rossi a pezzi
130 gr di cipolle rosse tagliate a metà
2 spicchi d'aglio
100 gr di aceto di vino rosso (io aveto di mele)
1 pizzico di noce moscata
10 semi di senape
10 grani di pepe nero
1 foglia di alloro secca
1 cucchiaino di paprika piccante
1 pizzico di pepe cajenna
1 cucchiaino di sale
100 gr di miele (io millefiori)




Esecuzione (col Bimby).
Mettere nel boccale i pomodori, i peperoni, la cipolla, l'aglio e 50 gr di aceto rosso: 5" vel. 7. Cuocere per 40' a Varoma, vel. 2, avendo cura di posizionare sopra al coperchio il cestello, che permette di fare evaporare i liquidi, ma di non far schizzare.
Aggiungere l'aceto rimasto, le spezie e il miele: cuocere 15-20', a Varoma, vel. 2 finchè il composto non risulta ben denso. Togliere quindi il cestello e inserire il misurino nel foro del coperchio. Omogeneizzare 1', vel. 10. Versare in un vasetto sterilizzato con tappo a vite, chiudere bene e lasciare capovolto per 10' affinché si crei il sottovuoto. 
Tenere in frigo una volta aperto. 

Questa ricetta è stata liberamente tratta dal libro "In tutte le salse" edito dalla Vorwerk. La medesima ricetta si trova anche su "Cucinare a modo mio" edito sempre dalla Vorwerk. 

Alla prossima!:-)
Maria Luisa




venerdì 27 luglio 2012

Un mare di cous cous... vegan!


Abbiamo atteso a lungo che le temperature si alzassero! Poi si sono alzate e sono arrivati tutti i personaggi mitologici .... Caronte, Minosse e non so' chi altri... chi a portare caldo, chi a portare freddo... chi non vedeva l'ora, chi diceva che era troppo, chi fugge in montagna .... tuttavia questo è, non possiamo fare molto! 

Oppure si, qualcosa possiamo! Intanto vedere gli aspetti positivi!:-) 
Per me - sarà stupido - ma l'aspetto positivo è che d'estate non devo stendere e piagare decine di calzini.... I bambini stanno in casa in mutande e canottiera. Ci si veste in un secondo: maglietta, pantaloncini e sandaletti e sono già a posto! Se devi spostarti puoi partire anche con pochi cambi, tanto lavi e si asciugano in un baleno. Si riducono quindi anche i bagagli... in compenso c'è la borsa per il mare, i giochi e non so' che altro. Va tutto bene, tanto si parte per le vacanze! 

Cos'altro ha di positivo questo caldo? Il caldo ci porta un orto pieno di colori: zucchine, peperoni, melanzane, cetrioli, pomodori... e poi tanta frutta: pesche, angurie, meloni, fichi, e poi l'uva.... Insomma il caldo è una benedizione per il cibo che portiamo in tavola. E poi tutte queste verdure si prestano bene ad essere preparati in mille modi, per tempo, anche consumate fredde...

Va bene tutto, ma la quotidianità certe volte ci soffoca. La mente vaga, avrebbe voglio di fuggire. Il caldo peggiora la situazione. Personalmente mi piace andare in vacanza vivendolo quasi sempre come una fuga reale: "basta cell., di certo in 10 gg non succederà nulla di grave, non c'è bisogno di raccontare tutti i giorni dove sei, cosa hai fatto". Ogni contatto con chi è rimasto a casa è un riportarti alla quotidianità, quella quotidianità da cui sei fuggita e tutte le volte sembra che riazzeri la vacanza e devi ricominciare da lì la fuga! Per questo, sarò strana, ma in vacanza, soprattutto se sono all'estero, mi dimentico di tutti, salvo nell'acquistare qualche souvenir per amici e parenti. 
Ogni tanto qualcuno chiama - le mamme soprattutto - e chiedono: "ma dove siete!" Mi sembra un risvegliarmi: "oddio dove sono?" "Ah, si, sono in vacanza, ok stiamo tutti bene!" 

Ma quale più bel sogno di quello di fuggire per mare?

E così, mettendo insieme i tre suddetti ingredienti - la voglia di preparare un piatto per tempo, di prepararlo con le delizie di stagione che diventano il mare su cui navigare ..... mi ispiro ad Ulisse, che andò per mare e nessuno per anni sapeva se mai l'avrebbero rivisto! 

Mi sono fatta ispirare dalla presentazione di Cooking Elena, che trovate qui. E quando mi sono trovata per le mani una melanzana che volevo fare ripiena, la mente l'ha trasformata in una barchetta, come quelle di legno dei pescatori.... 




Ingredienti per 2 persone:

1 bicchiere di cous cous
2 melanzane medie
1 zucchina
basilico
menta
pomodorini
sale
olio evo

Preparate le melanzane. Una delle due tagliatela a metà, dal lato lungo. Scavatela, mettete poco di sale grosso e lasciate che tolga l'acqua. 
Tagliate il ripieno ricavato a tocchetti, mettetelo in uno scolapasta, insieme all'altra melanzana che taglierete a metà, ricavate 4 fette dalla parte centrale, e il resto tagliate a dadini, mettete sempre un po' di sale e lasciate a togliere l'acqua. 

Nel frattempo, tagliate a dadini le zucchine e ripassatele in padella con poco olio. Devono rimanere croccanti. Quindi tagliate a tocchetti anche i pomodorini, salate e tenete da parte. 
Mettete il cous cous in un'insalatiera e preparatelo come da istruzioni che normalmente trovate sulla scatola. Il mio prevedeva stessa quantità di acqua calda e cous cous - quindi 1 bicchiere di cous cous e 1 di acqua, più un cucchiaio di olio - e lasciate "rinvenire". 

Quindi lavate e asciugate le melanzane. Friggete prima le fette; poi le barchette - prima l'esterno e, quando saranno morbide anche l'interno - quindi il ripieno. 
Aggiungete al cous cous tutti gli ingredienti: zucchine, melanzane (a parte le barchette e le fette), pomodorini, menta e basilico. Aggiungete ancora poco olio se necessario. 
Tenete ad insaporire in frigo, preferibilmente tutto il giorno o tutta la notte. 

Quindi in un padellino antiaderente scaldate appena il cous cous - giusto per togliere il freddo del frigo ed esaltare i profumi. Riempite le barchette e ponete al centro uno stecchino in cui avrete infilzato le fette di melanzane in cui avrete avvolto un pezzetto di pomodoro, e utilizzate una foglia di basilico per creare la vela in alto. 

Un piccolo segreto: ponete un pezzetto di pomodoro come base, "nascosto" nel cous cous, e infilzate sopra lo stecchino. Questo vi servirà per dargli una base "più solida". 

Ponete il resto del cous cous condito sulla base e poggiate sopra la vostra barchetta, in partenza per i vostri viaggi da sogno e degustate.

E mentre lo assaporate pensate a come potrebbe essere un viaggio senza meta! Solo nella speranza che il vento vi porti su un'isola da sogno... ! 
In fondo, per quanto la società di oggi tenda a volere tutto organizzato, sapere cosa, dove, quando, come e perchè ... la vita è tutta un sogno, e non sai cosa ti aspetta! Bisogna solo controllare il vento, direzionare le vele, affrontare le tempeste per poi godere del sole e del mare calmo e cristallino.... 

Buon Agosto a tutti, a chi è già tornato, a chi non è partito, a chi aspetta di partire!:-)  





















giovedì 26 luglio 2012

Pasta con i fagiolini e pomodori


E dopo tanti piatti a base di fritture varie, facciamo pausa e torniamo a qualcosa di più leggero. 
Questo piatto "casalingo" - nel senso che difficilmente ve lo proporranno al ristorante - che in Sicilia è piuttosto tipico, è facilissimo da preparare, semplice e saporito allo stesso tempo. Quest'anno ho coinvolto anche i miei cucciolotti - a casa dalla scuola - a "spuntarli" e lo fanno come un gioco. Così come adorano sgranare fagioli e piselli. 


Il contatto con il cibo crudo per loro è una nuova scoperta. Fino a che non gli ho fatto sgranare i fagioli e i piselli non avevano idea da dove venissero fuori, se crescevano così direttamente sugli alberi o altro. Curiosi come sono hanno cominciato a chiedere com'è fatta la pianta, quando crescono e tutto il resto. 
I loro gusti nel mangiarli sono diversi: Alessandro preferisce i fagioli (borlotti), Riccardo mangerebbe quintali di fagiolini. Però, anche se un po' meno volentieri, mangiano anche quello che prediligono meno. Quando ho deciso di fotografare questo piatto per pubblicarlo sul blog ho fotografato il piatto che avevo preparato per Riccardo - visto che nel suo piatto posso abbondare con i fagiolini!:-) Lui l'aveva già portato in tavola, tutto contento che non vedeva l'ora di metterci dentro la forchetta, ma contento di sapere che l'avrei fotografato per mettere la ricetta sul blog. Si interessa molto a quello che pubblico qui. E quando preparo un piatto e lo porto in tavola, se non mi vede con la macchina fotografica è lui che me lo chiede: "mamma, questo non lo devi fotografare?" Ho degli assistenti molto validi devo dire!:-) 

Questa la ricetta per 4 persone:

300 gr di fagiolini
2 pomodori da sugo
320 gr di pasta (spaghetti o casarecce è meglio)
olio evo
aglio
menta o basilico fresco

Versione con gli spaghetti
Spuntare i fagiolini, lavarli e cuocerli a vapore. Io li preparo col Bimby. Mettere nel boccale 750 gr di acqua e sale; posizionare il cestello con dentro i fagiolini. Cuocere 10' vel. 1, 100°.
Quando saranno pronti, mettere in una padella olio e lo spicchio d'aglio a pezzetti. Aggiungere i fagiolini fatti a tocchetti e ripassarli nell'olio. Aggiungere i pomodori a tocchetti, regolare di sale e far cuocere con il coperchio a fuoco basso. 

Quindi riportare a 100° l'acqua nel boccale e cuocere la pasta per la metà del tempo indicato. Quindi trasferire la pasta in padella e lasciare che finisca di cuocere aggiungendo un po' d'acqua di cottura. 


A cottura ultimata aggiungere basilico o menta fresca e servire. Qualcuno la preferisce con l'aggiunta di parmigiano. A noi piace così perchè il sapore delicato sarebbe coperto dal sapore del parmigiano.

Alla prossima!:-) 


























mercoledì 18 luglio 2012

Pasta chi cucuzzeddi fritti

Fritture a go-go: la cucina tipica siciliana prevede questo, soprattutto d'estate! 
Poi ci sono tutte le varianti che si vogliono. 
Fritto è buono tutto, ma la frittura è un' arte, non è facile fare della buona frittura. 
Quella che vi propongo oggi è una ricetta povera e piuttosto semplice da preparare: pasta con le zucchine fritte.


Diffusa probabilmente un po' dappertutto in Sicilia, è di ottimo sapore, profumata grazie alla presenza della menta e della ricotta infornata. Un ottimo piatto, economicissima - anche se comprate la pasta più costosa - velocissima da preparare anche al ritorno dal mare. 

Insomma, provare per credere!


Ingredienti per 4 persone:

400 gr di spaghetti
2 zucchine medie
olio per friggere
ricotta infornata
olio evo
circa 20 foglie di menta siciliana

Tagliare a rondelle le zucchine e friggerle. Riporle su un piatto a perdere l'olio in eccesso e quando avete finito di friggerle tutte, coprirle con ricotta infornata grattugiata. 



Le zucchine possono essere preparate per tempo e tenute in frigo. 
Cuocere quindi la pasta, scolarla al dente, condirla con olio a crudo e insaporirla con le foglie di menta tritate. Distribuire nei piatti gli spaghetti e servire guarnendo con le zucchine fritte e qualche ciuffo di menta.   



Alla prossima!


Con questo post partecipo al contest "L'idea del mese te la do' io" ideato da "La cucina di Laura",


  

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