cos'è casa mia?

cos'è casa mia?

lunedì 9 dicembre 2013

Pan carrè con metodo Tang Zhong.



Quando da ragazzina scoprii i "toast" da fare nel tostapane - una cosa fighissima che vedevi nei film americani - me ne innamorai! 
Compravi il pane già affettato, mettevi dentro salumi, formaggi, verdure, scaldavi e la merenda era pronta... 
Poi nel tempo scoprii che dentro c'era l'alcool etilico e smisi di acquistarlo! 
In effetti era quello l'odore che usciva dal sacchetto appena aperto! 
Un pane in cassetta buonissimo lo acquistavo quando vivevo a Bologna in un forno che solo l'odore ti mandava in estasi... 
ma mai, mai avrei pensato di riuscire a realizzarne uno così buono in casa! 
Vi chiederete se bisogna parlare cinese per riuscirci! 
No, solo usare questo metodo sperimentato in Cina da alcuni anni, e che mi sembra dia ottimi risultati. Per questo vi invito a provarlo: 
semplicissimo da preparare, rimane soffice anche una settimana -
 sempre che riusciate a resistere a non finirlo!!! 

La ricetta l'ho presa pari pari dal sito di Ammodomio, che riporto qui per comodità: 


200 gr di Manitoba
300 gr di Farina 00
200 gr di latte
50 gr di burro (o strutto o olio) 
due cucchiai di zucchero (circa 30 gr)
4 gr di lievito di birra
5 gr di sale
150 gr di water roux (200 gr di acqua + 40 gr di farina)

Se avete il Bimby sarà ancora più semplice. 

Preparate prima di tutto il water roux. Mettere nel boccale l'acqua e la farina: 2', 70°, vel. 2-3. Tenere da parte. 
Senza lavare il boccale inserire il latte e, se freddo, portare a temperatura ambiente: 1', 37°, vel. soft. 
Aggiungere il lievito, lo zucchero, 150 gr di water roux tenuto da parte, e le farine. Lavorare 5' vel. Spiga. 
Dopo un paio di minuti inserire dal foro il burro a pezzetti e morbido, poco per volta. Quando tutto il burro si sarà assorbito, inserire il sale. 
Tirare fuori l'impasto, farne una palletta e lasciarlo riposare per circa 1h dentro al forno spento. 
Dopo un'ora mettere l'impasto su una spianatoia, lavorarlo col mattarello creando un rettangolo della larghezza del vostro stampo da plum cake - il mio misura 30x11 cm, interno - e alto qualche cm. Avvolgere l'impasto abbastanza stretto e mettere il "rotolino" dentro lo stampo imburrato. Coprire con pellicola e porre in forno spento per 1h e mezza. L'impasto è pronto da infornare quando supera il bordo dello stampo. 


Cuocere nella parte centrale del forno statico, a 220° per 25-30'. Il pan carrè è pronto quando è colorato sopra, ma se il vostro forno cuoce troppo sopra fate la prova stecchino e se si sta colorando troppo, mettete un foglio d'alluminio sopra. 
Quando sarà cotto sfornare, appena tiepido posizionarlo su una gratella e lasciarlo raffreddare. Ungere con dell'olio la crosta superiore per mantenerla morbida. Conservare in un sacchetto tipo cuki, chiuso.


Usatelo a colazione con la marmellata o crema di nocciole; per fare panini morbidi da portare a scuola; o semplicemente per fare delle tartine togliendo la crosta. Sarà un successo e non smetterete più di farlo.... a me è successo!!!!  :-)

Ho voluto provarlo anche in una teglia con decoro in rilievo che mi sono voluta regalare in anticipo per Natale, e mi sembra molto bello anche da portare in tavola per le feste, per un pasto a buffet o anche solo per l'aperitivo!


Alla prossima! 
Maria Luisa:-)  





giovedì 14 novembre 2013

Gugelhupf o panettone "antico"


Che dire di questo esperimento? Ha stupito anche me, questo si! 
Quel gruppo fantastico su FB di Paoletta di Anice e Cannella sfornano lievitati in men che non si dica... "ecco cosa ho preparato oggi!" "ecco anche il mio!".... 
e alla fine ti trascinano come un onda anomala, preoccupata di non sapere dove l'onda ti farà andare a sbattere, ma scopri solo alla fine che è un'onda anomala "buona", 
che inonda casa di profumo di cose buone appena sfornate:-) 
Certo un po' di impegno per stare a galla 
- questi lievitati richiedono un po' di tempo e quindi di pazienza e di attenzione - 
ma non è in fondo questo quello che serve per avere delle ottime preparazioni, 
anche fosse un uovo al tegamino? 
E soprattutto, che soddisfazione........... 

Solo una cosa mi rimane da dirvi: PROVATECI!:-) 


Ho seguito pari pari la ricetta di Paoletta, solo riadattata al Bimby. 
Naturalmente potete procedere a mano o con una planetaria.  

Ingredienti: 
 gr 300 di farina W350 (io ho usato Manitoba Lo Conte)
150 gr di burro (usate un burro di buona qualità)
75 gr di zucchero
10 gr di lievito fresco
50 gr di latte
75 gr di acqua
2 uova
2 tuorli
30 gr di uvetta o gocce di cioccolato (io ho polverizzato il cioccolato)
25 gr arancia candita
5 gr di sale
scorza di arancia grattugiata 
1 cucchiaino di sale

zucchero a velo per spolverare

serve uno stampo con capienza 2lt di contenuto

Se procedete col Bimby, polverizzate subito lo zucchero con la scorza d'arancia: 15'' ve. 9. 
Tenete da parte, pulendo il boccale con una salvietta di carta o di stoffa. Fate in modo di non buttare via dello zucchero in modo che la quantità sia quella suggerita.
Nel boccale inserite l'acqua e portate a 37°: 1' vel. soft. 
Aggiungete il lievito, il miele e 75 gr di farina: 1' vel. spiga. 
Mettete il misurino e lasciate lievitare per 45' (deve gonfiare). 
A questo punto unite i due albumi (1 alla volta) - tenendo da parte i tuorli - preparate 50 gr di latte nel misurino, impostate il tempo - 7' - e avviate col tasto spiga. Quando gli albumi saranno stati assorbiti, dopo circa 1' - aggiungete 100 gr farina, quindi la metà del latte fate assorbire, quindi aggiungete altri 100 gr di farina quindi il resto del latte, fate assorbire e finite con i rimanenti 25 gr di farina. Dopo 4' fermate il Bimby e togliete il coperchio per una trentina di secondi per non fa scaldare l'impasto. Quindi fate incordare l'impasto per i restanti 3'. 
Far riposare ancora il Bimby per qualche secondo senza coperchio, quindi reimpostare 3' e far lavorare a tasto spiga aggiungendo 1 tuorlo, quando è stato assorbito bene altri 2 tuorli e la metà dello zucchero. Passati i 3' lasciate riposare ancora e impostate ancora 4' finendo di aggiungere l'ultimo tuorlo e il resto dello zucchero. 
A questo punto bisogna solo aggiungere il burro e incordare bene l'impasto. Quindi impostate 5' vel. spiga e fate cadere dal foro il burro morbido a tocchetti poco per volta. Proseguite ancora, per altri 10' facendo riposare di tanto in tanto per non surriscaldare l'impasto. Qualche minuto prima che finisca di incordare aggiungete a piacere l'uvetta o le gocce di cioccolata e la frutta candita (che io ho omesso!). Non avevo le gocce di cioccolata e ho tritato del cioccolato fondente. Ma mi sono distratta e invece che simil "gocce" erano quasi polvere di cioccolata.... Poco male: l'ho aggiunto negli ultimi 20'' , giusto il tempo di amalgamarsi, ed è diventato un po' più scuro l'impasto!!!:-) 
Mettere l'impasto in una ciotola, coprire con pellicola e riporre in forno spento per 40-50' - assicurarsi che parta la lievitazione. Poi tenere in frigo zona 7-8° per circa 6-8 ore (io l'ho tenuto 6h).
Togliere quindi dal frigo, attendere 30', quindi rovesciare su un piano infarinato, stenderlo con le mani infarinare leggermente e fare le pieghe come qui; quindi ricreare una massa compatta, chiudendo verso sotto. Pennellare uno stampo col burro (potete far sciogliere a bagnomaria poco burro e poi spennellare con un pennello per alimenti) e decorate con le mandorle (io non le ho messe perchè non le avevo). 
Fate un foro con le mani al centro dell'impasto e ponetelo nello stampo. Coprite nuovamente con la pellicola e ponetelo in forno con la luce accesa finchè non raddoppia (dipende dalla temperatura, a me sono servite circa 2h). 
Tirate fuori lo stampo con l'impasto e scaldate il forno a 190°. Quando ha raggiunto la temperatura infornate per circa 30' sul piano medio-basso. Fate la prova stecchino per verificare la cottura e quando sarà pronto lasciate dentro per 5' a forno spento, quindi altri 5' con una fessura aperta. A questo punto quindi sfornate e mettete a raffreddare su una gratella. Quando sarà freddo spolverate di zucchero a velo e servite! Semplicemente delizioso:-) 

Alla prossima!
Maria Luisa:-)  



lunedì 4 novembre 2013

Ragni e ragnatele per un Halloween da "brivido"....

Sapete che mi è venuto in mente proprio in questi giorni? 
Che Halloween - o Allouin che dir si voglia - 
non potrà mai essere una festa italiana..... 


Eh si che di mostri, ragni umani, morti viventi ne abbiamo anche noi, 
ma noi....noi.... abbiamo il sole, abbiamo il mare....


E a fine Ottobre c'è ancora troppa luce e cielo azzurro per poter cadere così facilmente in "incubi" in cui danzano morti ammazzati, ragni affamati, dita di streghe... 


Mi rendo conto di dovermi proprio sforzare per pensare a tutte queste cose "orride" .... 
ma che cosa c'è di più bello che fantasticare in cucina...  


Allora prendi un bel fiore e trasformalo in un ragnaccio enorme, affamato, con il sangue agli occhi dalla rabbia per tanta attesa.... 


...prendi dei muffin profumatissimi e coprili di ragnatele di nutella appiccicosissima... 
e acchiappa tutte le streghe che girovagano nell'aria....


... apri il muffin e trova la sorpresa... 


Al ragno il muffin è piaciuto.... ha solo lasciato il cappello e gli stivali della strega... affamato si, ma non voleva farsi venire mal di pancia. 

Queste preparazioni le avevo inventate per la festa a scuola e per quella a scherma di Halloween. Purtroppo a scuola non l'abbiamo potuta portare a causa di un imprevisto, ma l'abbiamo portata a scherma. Grande la mia soddisfazione nel vedere un bambino di circa 10 anni farmi i complimenti non solo perchè è buono, ma anche perchè è bello. E mi ha anche chiesto: "chissà quanto ci vorrà per farlo!" Un bambino che da valore al tempo che impieghi per produrre cibo non è così facile da scovare.... 
Ha detto che se può, la prossima volta vorrebbe vedere come fare! Bello lui... se avessi tempo ne produrrei uno al giorno.... 

Ecco cos'è Halloween... un modo per reinventarsi... in fondo ognuno di noi indossa una maschera e ogni tanto cambiare, scambiarsela non fa male...  

Halloween è già passato, ma a me è mancato proprio il tempo materiale di condividere tutto ciò con voi per quel giorno. E non potevo aspettare di postare queste foto il prossimo anno, vero?

E adesso tutti proiettati per le preparazioni di Natale.... 
Io ne ho già tante in testa... ma prometto che il 15 Dicembre smetto... quindi pubblicherò tutto per tempo!!!:-)))) 

Alla prossima! 
Maria Luisa:-) 

venerdì 25 ottobre 2013

Torta di Peppa Pig e George per Sara

A cosa servono i bimbi nella vita degli adulti?
Si, lo so': ad avere la meglio sempre loro su cosa si guarda in tv; 
a limitarli nelle uscite, quelle che si facevano in un qualsiasi giorno della settimana, 
dopo il lavoro, prima che arrivassero loro; 
a svegliarti presto anche se è sabato o domenica.... 
.....ci sto, lo so', è così! 


Ma "servono" soprattutto a mantenere i piedi fermissimi non nel presente, 
ma proprio nel momento, nel quotidiano... 
ma con un'unica direzione: il futuro!!! 
Loro non vivono di nostalgie, loro vivono di attimi!


Così, anche se sei appena rientrata da 3 mesi fuori casa, stai cercando di riprendere a fatica i ritmi tra scuola, casa, lavoro, etc etc... se un pomeriggio qualsiasi, mentre sei in giro con i bambini, un'amica ti manda un messaggio per invitarti a cena la sera dopo per festeggiare il compleanno della piccola di casa il cui compleanno era a fine Agosto (eh lo so', è un bel mese, ma non trovi mai nessuno per festeggiare il giorno stesso!!!)....



... anche se potresti goderti la serata - per quella sera non si cucina, non si sporcano i fornelli! Evvvai!!!! - compri un regalino e via!!! Eh no... avevo proprio voglia di fare una sorpresa alla piccola Sara. Manco sapevo se avevo farina e uova a casa... ma volere è potere! 



E così mettiamo mano alla pasta di zucchero e saltano fuori Peppa Pig e il suo fratellino George. Riccardo e Alessandro fanno avanti e indietro per dare giudizi sui colori della pelle, dei vestiti, delle galoche...  



Quale posto migliore dove posizionarli se non una sofficissima torta paradiso con un ripieno di deliziosa panna (la ricetta è qui) e far saltare i due maialini in una pozzanghera di cioccolata???? 



La mia amica la torta l'aveva comprata, ed era anche molto buona.
 Ma Sara ha avuto occhi solo per la torta con Peppa Pig:-)

Ecco a cosa servono i bambini: 
a regalarti attimi di pura felicità!
Basta volare con loro, nel loro mondo, 
e la vita sembra più leggera!

Buon week end!  
Maria Luisa:-) 

sabato 12 ottobre 2013

Un fiore di brioche!


Finalmente sono tornata! 
Sono tornata al mio amatissimo blog, ai miei esperimenti, alle mie sfide... 
Gli ultimi mesi sono stati un po' - diciamo così! - particolari! 
In realtà mi sento un po' come un pugile messo all'angolo ... 
ma adesso è arrivato il momento di reagire!:-) 


Così il gruppo su FB di Paoletta di Anice e Cannella è diventato, senza saperlo, il mio antidepressivo:-)
Ho vissuto tutta l'estate tra l'isola di Filicudi - di cui vi avevo parlato qui e qui - e la Sicilia senza una connessione internet che si potesse definire tale. Come sapete poi, io amo anche staccare ogni tanto per ricaricarmi, ma questo è stato un riposo un po' forzato!!! Così al ritorno a casa, a parte il fatto che siamo rientrati il giorno prima che iniziasse la scuola e che dopo 3 mesi fuori casa non vi dico come ho trovato casa!!! - ero un po' destabilizzata... 
Ma questo gruppo che continua a sfornare lievitati di ogni genere...... no, non si può resistere! Così ieri ho deciso: il forno va riacceso! Impastata la pizza per stasera, impastata questa magnifica brioche, impastati... ah, no, no... dai, quella è stata una vera sfida per me, e siccome sono ancora in forno... vi rimando alla prossima pubblicazione, che prometto non sarà tra 4 mesi!!!!  


Che ve ne pare? 
A parte che bella, è davvero buonissima!!!! 
Ci attendeva trepidante a colazione! 

La ricetta della brioche è quella di Paola di "La bottega delle dolci tradizioni", che ho modificato lievemente durante il procedimento. 

Ingredienti: 

250 gr di farina 00
250 gr di farina Manitoba (io Lo Conte) 
40 gr di zucchero, io 60 gr
25 gr di burro di buona qualità
80 gr di acqua 
80 gr di latte, io 100 gr
2 uova, peso totale senza guscio 110 gr
15 gr di lievito di birra fresco, io 8 gr
5 gr di sale

per farcire:
mezzo barattolo di nutella, io Coop Fair trade

Il mio alleato, come sempre, è il Bimby. Quindi procedo così: 
- metto il latte nel boccale e porto a 37°: 1', vel. mestolino. Tengo da parte. 
- procedo allo stesso modo con l'acqua;
- aggiungo il lievito, le uova, lo zucchero e le farine: 5', vel. spiga. - - Quando le farine si sono amalgamate con i liquidi aggiungo a filo dal foro il latte tenuto da parte. 
- Dopo 3' aggiungere dal foro il burro a poco a poco e lascio assorbire. 
- Quindi il sale. 
Se l'impasto risultasse troppo morbido aggiungere poca farina finché non vedete che l'impasto si muove facilmente dentro al boccale e non tende ad appiccicarsi alle pareti. 
Tirare fuori l'impasto, che deve essere morbido ed elastico, ma non appiccicoso. Formare una palla e metterlo in un contenitore a lievitare almeno fino al raddoppio. 


Riprendere dunque l'impasto, sgonfiarlo delicatamente e dividerlo in 4 parti uguali di peso. 
Stendere le singole pallette in modo circolare e fare dei dischi del diamentro di circa 27-28 cm. Io mi sono aiutata con una teglia. 
Poggiare il primo disco su un foglio di carta da forno e ricoprirlo con uno strato di nutella, spatolata un po' prima di spalmarla. 
Procedere quindi anche con gli altri dischi, poggiandoli uno sull'altro. Sistemato il 4° disco, procedere alla formatura del fiore. 
Tagliare in 4, poi ancora in 8 e quindi in 16 spicchi, il più possibile simili. Prendere poi ogni singolo spicchio delicatamente e farlo girare su se stesso e unendoli a due a due per formare il "petalo". Questo video è l'ideale per comprendere al meglio questi passaggi. 
Lasciate lievitare ancora una mezzoretta dentro al forno spento. 
Quindi spennellate con latte, io ho aggiunto un po' di zuccherini al centro, e infornate in forno caldo a 180° per 20' o finchè non assume un bel colore dorato. Sfornate, lasciate raffreddare su una griglia, spolverate con zucchero a velo e assaporate questa meraviglia: a colazione, intorno ad una tazza di té... 


E che questo sofficissimo quanto delizioso post sia solo un nuovo inizio per riprendere le mie pubblicazioni, i miei contatti con tutti voi, le partecipazioni ai contest, piacevolissime e attesissime sfide! 

Buon fine settimana!:-) 
Maria Luisa... 

giovedì 30 maggio 2013

I biscotti della signora Pina


E dopo questi giretti in Puglia con la taieddhra torno ad una ricetta della signora Pina di Filicudi. Questi biscotti, che ci ha offerto un giorno che siamo passati a trovarla durante i giorni trascorsi nell'isola per il ponte del 25 Aprile, mi sono piaciuti tantissimo. Sono quei biscotti che puoi inzuppare nel latte la mattina, ma anche servire col caffè o col tè per quanto sono delicati, friabili. I classici biscotti della nonna. In fondo al Sud il burro le nostre nonne non lo usavano. Quindi che ho fatto? Ho chiesto la ricetta con la promessa di inserirla nel blog e condividerla con tutti voi:-) 
Prendo la ricetta e provo a farla appena rientro a Roma. Nada, non mi sono piaciuti. La richiamo e mi dice: "no, io faccio prima così e poi così!" ahhhh, ma allora non dovevo fare come se stessi impastando la frolla normale... vabbè, vi lascio subito alla ricetta, perchè poi naturalmente sono venuti benissimo! E li ho assaporati con il caffè freddo macchiato con la panna - che vizi vero? - in un giorno che ha fatto caldo... quand'è stato, non me lo ricordo più??? Sono di nuovo con le cose pesanti e sento anche freddo... 


Senza burro sono deliziosi e durano anche diversi giorni... 
se non li spazzolate uno dopo l'altro!!! 

Ingredienti: 
500 gr di farina 00
2 uova
180 gr di zucchero
mezzo bicchiere di olio evo (io Novellara Etnea della Soc. Agr. Doria
qualche scorzetta di limone
qualche goccia di vaniglia
1 pizzico di bicarbonato
8 gr di lievito per dolci

Io procedo col Bimby: mettere nel boccale lo zucchero e la scorza di limone e polverizzare: 20'' vel. 9. Aggiungere le uova e sbattere a crema: 4' vel. 3-4. Quindi aggiungere l'olio, la farina, la vaniglia, il lievito, il bicarbonato: amalgamare 20'' vel. 5. 
Lasciare riposare l'impasto anche tutta la notte. In alternativa almeno 1 ora. 
Quindi prendere l'impasto poco per volta, fare dei rotolini e formare dei biscotti. 


Posizionarli su una teglia rivestita da carta da forno, spennellare con l'uovo precedentemente sbattuto insieme ad un pizzico di sale, e infornare a 190° per 15-20' circa. Sono pronti appena i biscotti avranno preso un bel colorito. 
Sfornate, lasciate raffreddare e conservate in un contenitore di vetro o di latta. 
Gustateli a colazione o con il caffè. Ottimi anche per la merenda dei bambini. 

Alla prossima!
Maria Luisa:-) 


mercoledì 29 maggio 2013

Taieddhra con influenze sicule... ma anche no!


E che credete che questo piatto fantastico mi sarei limitata a farlo solo una volta? Se si, vi siete sbagliati:-) 
Perchè adesso che l'ho assaggiata penso e ripenso a come rifarla. Lo so' che quella originale è favolosa e non ha nessun bisogno di far lavorare la fantasia, ma non trovo niente di male a provare a rivisitarla... 
E così sapete che cosa è successo? Che domenica che ero a Roma per andare a riprendere Alessandro che aveva dormito a casa di un amichetto, l'ho messo in auto e l'ho portato da... nooooooooooo, ancora una volta non è uno di quei famosi fast food! Nooooo.... 
L'ho portato a Eataly! Abbiamo preso un gelato, abbiamo fatto le scale mobili su e giù... e portato a casa il pesce, le melanzane, i pomodorini pachino igp, le patate del Fucino, e il riso presidio Slow food. Rimaneva solo da mettere a frutto la mia idea.... preparare un taieddhra con evidenti influenze di cucina sicula! Ma chi l'ha detto che non potrebbe essere anche pugliese? A voi l'ardua sentenza:-) 


L'ho preparata così:
Ingredienti:

300 gr di riso Grumolo delle Abbadesse (Presidio Slow Food)  
2 sogliole piccole
2 pesciolini da zuppa
1 melanzana viola
5 pomodorini Pachino IGP
mezzo peperone rosso
30 gr di parmigiano reggiano
20 gr di pecorino romano
1 pezzetto di porro
olio extra vergine d'oliva (io Nocellara Etnea della Soc. Agr. Doria
olio per friggere (io olio di semi di girasole bio coop)
pangrattato aromatizzato, qualche cucchiaio 
scorza di limone
foglie di menta 

Preparare prima il brodo di pesce. Io lo preparo col Bimby. Mettere 750 gr di acqua nel boccale, insieme al sale, qualche pomodorino e una scorzetta di limone. Nel cestello mettere il pesce da zuppa. Nel contenitore del varoma posizionare le sogliole. Cuocere per 15', temperatura Varoma, vel. 1. Tenere da parte. 
Nel frattempo tagliare a tocchetti le melanzane e metterle in un contenitore con una spolverata di sale grosso. Lasciare a perdere l'acqua per 30', poi lavarle e strizzarle delicatamente, quindi friggerle. Tenere da parte. 
Tagliare le patate con la mandolina e creare uno strato su una teglia unta con olio evo. Quindi mettere metà delle melanzane e dei peperoni (quest'ultimi a crudo) e del porro a fettine. Aggiungere qualche foglia di menta fresca tritata.  
Lavare sotto l'acqua il riso e fare uno strato sopra le verdure. 


Spinare le sogliole e fare uno strato sopra il riso. Spolverare con metà del formaggio e una scorzetta di limone tritato. 
Quindi ricoprire con altre patate, peperoni e melanzane fritte. 
Coprire il tutto con il brodo di pesce il, spolverare con il rimanente formaggio e la menta. Io ho finito anche con un spolverata di pane grattugiato aromatizzato.


Infornare per 1ora e mezza in forno a 160°. Servite appena tiepido. 
Buono, delicato. Mi piace il profumo del limone in questa preparazione. Dovevate sentire che profumo appena aperto il forno!!!!

Qualche informazione sul riso: 
Ho avuto modo di assaporare la bontà del riso utilizzato in questa preparazione in un ristorante del modenese, I Laghi, a Campogalliano, di cui vi avevo già parlato quidove appunto utilizzano prodotti dei Presidi Slow Food. Il cuoco me ne aveva regalato poi un pacchetto e avevo avuto modo così di riprovarlo anche a casa con risultati eccellenti, sia nella preparazione di insalate che di risotti soprattutto se accompagnati da verdure e da pesce. 
Grumolo delle Abbadesse è una località tra Vicenza e Padova dove la coltivazione del riso è stata introdotta nel Cinquecento dalle badesse che avevano provveduto alla bonifica della zona. 
Oggi intorno a questa zona si continua a coltivare il Vialone nano, una delle più antiche varietà coltivate in Italia, e rimane la coltivazione veneta di riso per eccellenza. Ha una resa molto bassa: tuttavia molti produttori sono riusciti a superare i vari momenti di crisi e a mantenere questo tipo di coltivazione senza cedere a produzioni più redditizie. La salvaguardia della biodiversità si deve soprattutto a produttori con questa sensibilità. 
A Roma lo trovate a Eataly, negli scaffali di fronte al reparto ortofrutta. 

E anche con questa variante, e sul filo di lana, partecipo all'MTChallange di Maggio: 


Alla prossima! 
Maria Luisa:-) 




sabato 25 maggio 2013

Thieddra: falla come vuoi, sempre buona è!


Altro giro, altra sfida per l'MTChallange!:-)
Non mi vorrei ripetere, ma quanto mi diverte partecipare a questa carrellata di rivisitazioni di ricette classiche. E, mi dico, quanto siamo fortunati a vivere in un paese che ci offre così tanti sapori, profumi e una tradizione gastronomica meravigliosa, che ha radici nel passato, e che non è fatta solo da grandi chef delle cucine dei ricchi, ma soprattutto dalle cucine di donne che si ingegnavano a mettere in tavola piatti poveri, ma ricchi di amore, perchè solo un sentimento così grandi poteva creare con pochi ingredienti piatti indimenticabili e che continuano ad essere amati ancora oggi! Se ne riscopre, in tutte le varianti, la bontà. 
Non ho mai assaggiato questo piatto, ma mi ha ispirato da subito. Non amo particolarmente le cozze, quindi l'ho rifatto con altro tipo di pesce. E questa è la mia versione, in nero Thailandese! 


Le dosi sono come da ricetta della Taieddhra riso patate e cozze proposta da Christian, ma la riporto qui di seguito con le varianti che ho apportato:

400 gr di patate
1 cipolla 
1 mazzetto di asparagi
200 gr di riso nero Thai 
5 pomodorini
30 gr di pecorino romano
20 gr di parmigiano reggiano
300 gr di acciughe 
rana pescatrice, la testa
sale per il brodo di pesce

Ho proceduto così: ho grattugiato il formaggio nel Bimby e messo da parte. Ho quindi cotto la testa di rana pescatrice a vapore (io nel Bimby), ponendo il pesce tagliato a pezzi nel vassoio del varoma, e mettendo nel boccale 1lt di acqua con sale q.b. e una scorza di limone: 20', temperatura Varoma, vel. 1. 
Nel frattempo ho tagliato le patate con la mandolina e lasciate in acqua a perdere l'amido; puliti gli asparagi e lavati; affettata la cipolla; lavato il riso; lavati i pomodorini. Le acciughe le avevo fatte diliscare in pescheria!:-) 
Appena pronto il pesce, tenete il brodo da parte e recuperato la parte di polpa del pesce - non tantissima per la verità! 


In una teglia fare una base con le patate, distribuire una parte degli asparagi e la metà della cipolla. Coprire in maniera uniforme con uno strato di riso, quindi coprire con le acciughe e la polpa di rana pescatrice, i pomodorini tagliati in spicchi e metà del formaggio. 
Ricoprire quindi con la cipolla, le patate e gli asparagi. Al centro ho fatto un "nido" di pomodorini e spolverato con il rimanente formaggio. Coprire con il brodo di pesce. Il brodo deve coprire  tutto il contenuto. Cuocere 1 ora e mezza in forno già caldo, a 160°. 
Non avevo assolutamente previsto che si colorassero anche le patate, e anche gli asparagi sono stati "inglobati" nel coloro intenso del riso. Posso garantire però sulla bontà del prodotto finito! 

A parte la comodità di mettere tutto a crudo, la cosa bella di questo piatto è che è veramente eccezionale anche per il fatto che può essere preparato per tempo. Anzi è più buono se lasciato riposare una mezzoretta. 

Qualche accenno al proprietà del riso thai nero. 
Deve il suo nome al colore del suo pericarpo. E' in grado di crescere anche in terreni semiaridi e con pochissima acqua. E' molto ricco di ferro e vitamine e per questo motivo viene selezionato dalle donne thailandesi come alimento fondamentale per gli anziani, i bambini, i malati. Da sempre considerato un riso pregiato, in passato il consumo era riservato ai soli imperatori, in quanto era considerato "elisir di lunga vita". Durante la sbramatura viene eliminato solo lo strato superiore della pellicola che lo ricopre, lasciandone così inalterate le proprietà nutritive: per questo può essere considerato un riso "integrale". Ottimo per accompagnare piatti di pesce e frutti di mare, può essere assaporato anche "liscio" o condito con qualche spezia. 

Con questa versione di Taieddhra partecipo all'MTChallange di Maggio



Alla prossima!
Maria Luisa:-) 





martedì 21 maggio 2013

Bambolina per Prima Comunione - I. 22.00 - F. 4.00


Che emozione postare la mia prima bambolina in pasta di zucchero! 
Volevo prepararla per la Prima Comunione di Ilaria, ma le mie basi, su cui magari ho sempre lavorato il giusto, non erano così solide. Mi è bastato invece un corso con Molly al momento giusto per farmi venire voglia di provare.  


In questa foto sono "sconvolta" da un giorno intero passato ad acquisire informazioni, nozioni, fotografare mentalmente quello che vedevo fare a Molly. Ma è stato molto bello! 
Questa ragazza, così dolce, con cui condivido l'anno di nascita di entrambi i nostri bambini!:-) - ha il potere di trasformare la pasta di zucchero in oggetti e bamboline meravigliose che prendono forma quasi per magia! Ma come fa? A vedere lei tutto sembra facile, poi ci provi e non è così.... Ma sappiamo anche che, così com'è stato anche per lei, così come in tutte le cose, bisogna lavorare e lavorare per raggiungere certi livelli di sicurezza e di bravura. 
Ce ne sono tante, e tutte bravissime! Ma lei è la mia preferita da sempre!:-) 

Ecco, da vicino, su cosa abbiamo lavorato al corso:





Per niente facile lavorare su una bambolina che si regge sulle braccia e gambe in su, ma che soddisfazione vederla finita!:-) 
E dopo questa, tanta voglia di riprovare!  
Ed ecco la bambolina preparata per Ilaria. Dopo aver cercato invano qualche ora di tranquillità per tutta la settimana, alla fine ho deciso di cominciare alle 10 di sera, nel silenzio assoluto della casa e, quando ho alzato gli occhi per vedere che ore fossero... l'orologio segnava le 3.00! A quel punto era ora di passare alle rifiniture. A letto alle 4.00! Ecco svelate le sigle nel titolo del post!:-) 
Al risveglio ero soddisfatta di questo lavoro notturno e non vedevo l'ora di consegnarla! Ma prima le foto ricordo!




Ilaria è stata felicissima! E quindi anch'io:-) 

Alla prossima!
Maria Luisa:-) 



sabato 18 maggio 2013

Brioche alla panna con fragole


Se non ci fosse un calendario, se la nostra vita non fosse scadenzata da tempi scolastici e bollette da pagare, a guardare il tempo... potremmo dire che è Marzo. Di buono c'è che queste temperature sono ancora ideali per accendere il forno!:-) 
Malgrado gli acquazzoni, le temperature tornate miti, Riccardo chiede insistentemente la granita... per lui è già estate!
E' bastato il cielo sereno di oggi perchè la chiedesse anche mio marito. Con la mia amica Roberta avevamo organizzato una merenda di brioche con gelato... saltata un giorno per un motivo, un altro per un altro... ma io le brioche le avevo comunque preparate e sono state spazzolate tra una colazione e una merenda e l'altra! 
Mi piace prepararle più o meno tutte della medesima misura e quando sono arrivata all'ultima mi sembrava troppo piccola per ricavarne una brioche. 
Allora ho deciso di dargli la forma tipo maritozzo. E quando l'ho visto così soffice e dorato ho abbandonato ancora una volta la mia "sfida" per la prova costume e l'ho farcito con la panna! 
E quelle fragoline in frigo, non ci starebbero bene? Certo che sì! 
Ho condiviso questa goduria con Riccardo all'ora del caffè (quello solo per me!:-)), mentre Alessandro l'ha proprio ignorato! Lui si che la prova costume la supera alla grande... 


Se volete preparare anche voi questa goduria, seguite la ricetta pubblicata già qui. Al momento di dare la forma, formate degli ovali del peso di circa 70 gr. Dopo averli sfornati, lasciate raffreddare, incideteli con un coltello affilato, riempite con la panna fino a "strabordare", decorate con la frutta e servite! 


Alla prossima! 
Maria Luisa:-) 

mercoledì 15 maggio 2013

Maionese, siiiii! Ma senza uova!


Ieri in auto, io e i bambini. Mi fermo in un autogrill fuori Anzio con annesso un famoso fast food. Alessandro mi chiede quand'è che li porto a mangiare al... bip...???? Risposta: "Mai!" "Perchè?" "Perchè sono soldi buttati". 
Poi da lì fino a casa - circa 40' - hanno voluto sapere il perchè e il per come sono arrivata a questa conclusione. 
Non sto' qui a dirvi tutto quello che ho raccontato, ma basti sapere che anch'io mi ero fatta coinvolgere dalla moda del "paninazzo" con hamburger durante la mia adolescenza. Le salse, a cui non ero minimamente abituata - noi abbiamo l'olio, l'aceto, il limone - non le amavo particolarmente. Ho realizzato che no ne potevo più quando mi sono trasferita a Bologna all'Università. I primi tempi a pranzo mangiavo fuori e sceglievo un fast food piuttosto che un altro anche perchè 25 anni fa a Bologna un panino poteva costarti anche 5000Lire, mentre nel fast food prendevi con la stessa cifra il panino, la coca e non so' cos'altro. Ma non mi saziavo mai. Avevo sempre bisogno di mangiare altro. 
Ho capito che era proprio l'assenza di gusto, di bontà di quel pasto che mi lasciava a pancia vuota. 
Alla fine ho smesso e definitivamente. O meglio, forse ogni tanto ci sono andata, ma non era il mio posto preferito. Ultima volta in cui sono entrata in un fast food è stato a Rimini, gennaio del 2000, su insistenza dei miei nipoti - allora di 5 e 11 anni. Ho digerito le patatine 2 gg dopo e questo mi è bastato per non entrarci più. Piuttosto digiuno. Stessa cosa vale per i panini dell'autogrill. 
Non solo sto male e digerisco il giorno dopo, ma mi mettono addosso una tristezza oltre al fatto di dover pagare "tutta questa fantasia" - uguali da Bolzano ad Agrigento - come fosse oro colato. 

E' finita che siamo arrivati a casa e scendendo dall'auto Riccardo ha detto:"Ti prego non mi portare mai al fast food!" Alessandro, che manco mi ha ascoltata.... "Io ci voglio andare! quando ci andiamo? Lunedì?" E vabbé sono tutti e due figli miei, e dello stesso padre, ma i figli non si fanno con lo stampino... per fortuna!!!! 


Per chi è intollerante alle uova e anche per chi no, provate questa maionese: squisita, leggera, delicata. Usatela per l'insalata di riso, per i panini, per le uova sode. E' veramente deliziosa. 

Ingredienti:
300 gr di olio di girasole (io quello bio Coop)
10 gr di erbe aromatiche (rosmarino, timo, salvia, menta, maggiorana) 
150 gr di latte
1 cucchiaio di aceto di vino bianco o di mele
1/2 cucchiaino di curcuma
un pizzico di sale

Preparazione col Bimby. 
Lavare le erbe, asciugarle delicatamente in uno strofinaccio pulito. 
Avviare il Bimby a vel. 7 e far cadere dal foro le erbette. Quando saranno tritate, togliere e mettere da parte. 
La quantità di olio è pari a due bicchieri colmi monouso. 
Versare nel boccale il latte, la curcuma, l'aceto e il sale. Posizionare il misurino sottosopra - con il contenitore verso l'alto. Avviare a vel. 7 e versare sul coperchio l'olio che andrà così giù a filo: 1 minuto e la vostra maionese senza uova è pronta! Aggiungere le erbette e conservare in frigo. 

Vi ricordo anche la ricetta del Ketchup, che tanto è piaciuta a Ghunter di Papille Vagabonde.

Alla prossima!
Maria Luisa:-)



venerdì 10 maggio 2013

Frittelle di fiori di sambuco e una passeggiata con vista sul Lago di Albano L.


Stamattina, dopo ormai quasi 6 anni che vivo ai Castelli Romani, e avendo solo girovagato per i paesi, mi sono ritrovata lungo un sentiero che da Albano porta fino a Nemi, con vista sul Lago di Albano e Castel Gandolfo. 
In compagnia di un amica che, al contrario di me, conosce bene questi sentieri, abbiamo fatto una passeggiata di due ore, andata e ritorno. La giornata è nuvolosa e per niente calda, ma il lago di Albano - su cui si affaccia anche Castel Gandolfo - è veramente uno spettacolo in qualsiasi condizione meteorologica. 
Purtroppo non mi ero accorta che la batteria della macchina fotografica era quasi del tutto finita e mi ha lasciata sul più bello... Nel frattempo vi lascio un assaggio di quel che si può godere lungo il sentiero che abbiamo fatto, dopo aver lasciato l'auto vicino alla fraschetta "Le fratte ignoranti" e proseguito fino al Convento di Santa Maria ad Nives di Palazzolo. Ho intenzione di tornarci presto e di godere più spesso delle bellezze di questo ambiente meraviglioso, percorrendo tutti i sentieri in tutte le direzioni. Rimanete collegati!:-) 






Lungo il percorso piante di Sambuco fiorite ci invitavano a raccoglierle e fare frittelle a pranzo. Ne abbiamo raccolti una decina e li ho preparati subito. E condivido subito con voi!:-) 

piatto "Terre Solari"

Ingredienti
Fiori di sambuco 
farina
acqua
sale
olio per friggere

Lavate i fiori velocemente ed asciugateli delicatamente con uno strofinaccio pulito. Preparate la pastella con acqua, sale q.b. e farina, mescolando fino ad ottenere la consistenza di una crema morbida. Utilizzate una parte del gambo per intingere i fiori nella pastella, fare ricadere la pastella in eccesso e friggete in olio già caldo. Servite caldi o freddi. 

Colgo l'occasione per ringraziare Sara di Idee del Gusto e Drilli di I pi@ttini di Drilli per avermi donato il medesimo premio, che ho gradito tantissimo e che giro a tutte voi che mi leggete... 



Con questo post partecipo al contest di Luna, de "I pasticci di Luna", "Le ricette della carestia



Alla prossima!
Maria Luisa:-) 

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