cos'è casa mia?

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venerdì 8 marzo 2013

Tigelle modenesi e un omaggio alle donne.


Niente mimosa oggi, ma solo un omaggio alle donne. 
Premetto: non mi piacerebbe un mondo senza uomini!  
E con chi me la prenderei tutti i giorni altrimenti???? 
Sogno, certo, un mondo meno maschilista. 
E un mondo in cui le donne avessero più autostima. 
E ancora di più: un mondo in cui le bambine non fossero cresciute come se nella vita dovessero fare tutte le "veline" o in alternativa le serve degli uomini! 

Niente mimosa, ma un omaggio a tutte le donne che non rinunciano ad essere donne, con le loro sensibilità, il loro coraggio, la loro voglia di mettersi in gioco, di far parte del mondo. Perchè le donne da sempre hanno dovuto aprirsi un varco in mezzo agli uomini per essere scrittrici, artiste, musiciste, ricercatrici, premi Nobel, politici; hanno dovuto scegliere tra fare carriera o avere dei figli; un omaggio a chi vuole essere donna, oltre che mamme, mogli, amanti. Che riescono a ritagliarsi un po' di spazio in mezzo a tanti diritti e doveri familiari che volenti o nolenti si accollano. Che pensano alla difesa di altre donne, bambini, uomini. Che pensano alla salvaguardia dell'ambiente, quello in cui vivranno i figli che hanno generato. 
Nonché un omaggio a tutte quelle donne (posso azzardare piuttosto tranquillamente che siano il 90%) che per passione o solo per dovere, si mettono ai fornelli della propria cucina tutti i giorni per portare in tavola piatti più o meno elaborati. 
Senza nulla togliere agli uomini, che per passione si mettono a spadellare, ma non so' perché, loro possono farlo se gli piace e quando gli va, noi anche se non ci piace e anche se non ci va, perchè è un compito che ci viene dato incluso nel nostro DNA femminile! Quello di pensare alla spesa, a cosa e come cucinare.
E se oggi chi non ha voglia, non ha tempo, o semplicemente preferisce così, può decidere di andare a comprare al supermercato piatti già pronti, così non era fino a 40-50 anni fa. Nelle case della maggior parte delle persone ci si arrangiava con quello che si aveva, ci si doveva inventare tutti i giorni qualcosa che bastasse per tutti. 
L'omaggio va' quindi soprattutto a quelle donne, di tradizione contadina, che con poco a disposizione hanno creato piatti che hanno lasciato un segno nella gastronomia italiana, con un netto distinguo tra i piatti poveri e piatti della festa; piatti a cui ti leghi non solo per la bontà, ma per la dedizione e l'amore, la pazienza, con cui viene preparato.  
Il medesimo omaggio che faccio anche a chi, oggi, in difficoltà spesso ad arrivare alla fine del mese, non butta via niente e si fa bastare pochi € per fare la spesa per tutto il mese. E anche a chi non buttava via nulla neanche quando con uno stipendio viveva due mesi! 
Credo però profondamente in una ricompensa anche se lontana nel tempo: anche se i nostri pargoli vivranno in giro per il mondo, anche se sposeranno un eschimese o diventassero  astronauti... quando si fermeranno a pensare al passato non si ricorderanno del vestito di Armani che mettevamo per andare a fare la passeggiata, né se la casa era in ordine. Si ricorderanno delle emozioni che abbiamo trasmesso, dei profumi che invadono casa tutte le volte che elaboriamo un alimento e che placa la loro fame e la loro anima. E non ci dimenticheranno!:-) Non servono uova di caviale, né ostriche, né aragoste cubane. E non serve neanche essere cuoche da Masterchef: noi siamo noi, e nei nostri piatti c'è anche la nostra personalità, la nostra fantasia, il nostro carattere, i nostri gusti, la nostra voglia di sperimentare che a casa nostra siamo liberi di esprimere liberamente e al meglio. 
Ma c'è un ingrediente che fa si che anche la pastina in brodo sia buona e indimenticabile: 
l'AMORE che mettiamo nel prepararla:-)  
A me questo basta per fare di queste donne il centro della vita.  E ricordarle in un giorno in cui ci si ricorda anche di tutto ciò che le donne subiscono a opera degli uomini - sul lavoro, in famiglia, in politica, nella Chiesa. 
Ma dobbiamo essere noi a guardare diversamente il mondo, farci riconoscere come persone, e fare in modo che i nostri figli siano educati a vedere le donne come esseri alla pari, con cui confrontarsi, con cui condividere il percorso della vita, in amore, ma anche nell'amicizia, sul lavoro. 
Ma questo lo dobbiamo volere noi, prima di tutto! 
Questo è l'augurio che rinnovo oggi alle donne di tutto il mondo. 

Mi piace essere la "padrona" della cucina... ma vi confesso che quando non ho voglia, o voglio uscire per svariati motivi, lascio il maritino ad arrangiarsi... perchè se non provano, non possono apprezzare!:-) 


E oggi torno in Emilia, ad un piatto tipico del modenese: le tigelle.
Se non le avete mai assaggiate, bisogna assolutamente rimediare. 
Se vi capitasse di passare per l'Emilia, cercate nei negozi di casalinghi il ferro per preparare le tigelle. Se invece passate lungo l'autostrada all'ora di pranzo o di cena, vi consiglio di abbandonare per una volta l'idea dell'autogrill, uscire a Campogalliano, e andare ad assaggiare le tigelle al Ristorante "I Laghi", a Campogalliano appunto. Tigelle e gnocco fritto - che prometto di pubblicare - accompagnati da ottimi salumi e formaggi molli, il battuto di lardo (classico accompagnamento alle tigelle) e il pinzimonio di verdure crude. Il ristorante punta molto sulla qualità e potete assaggiare anche altri piatti della cucina emiliana, preparati con molta cura dal proprietario-chef. Tra gli ingredienti anche qualche presidio Slow Food. Il ristorante è stato segnalato nelle ultime guide delle Osterie Slow Food, e ne consiglio vivamente la prova. La prima volta che vi andai fu nel 1989, e ci torno sempre molto volentieri. 

Qui la mia ricetta, fornitami sempre dalla stessa cugina che mi aveva fornito questa ricetta che a sua volta l'ha avuta da un'amica modenese. E mi scuso in anticipo con i modenesi e gli emiliani in genere se abbiamo farcito le tigelle in maniera meno ortodossa... ma vi assicuro che erano buonissime! 

Ingredienti per 3-4 persone

500 gr di farina 0
1/2 cubetto di lievito di birra 
1/2 bicchiere di acqua tiepida
180 di latte
1 cucchiaio di olio
1 presa di sale 

Preparare 4-5 ore prima.
Sciogliete il lievito di birra nell'acqua. 
Portare il latte a temperatura ambiente (io nel Bimby, 1', 37°, vel. soft). Impastare tutti gli ingredienti - aggiungendo il sale per ultimo - su una spianatoia (io nel Bimby: 2' a spiga). 
Lasciare lievitare per 3-4h. Stendere l'impasto con mattarello, lasciandolo alto circa 1 cm. Fare i cerchietti con un bicchiere - io con il taglia ravioli da 8 cm. Lasciare lievitare ancora 1 h. coperti. Cuocere e servire con salumi di buona qualità - prosciutto crudo, prosciutto cotto, mortadella, coppa, pancetta - e formaggi morbidi di buona qualità - squacquerore, certosa, stracchino - verdure grigliate e condite - melanzane, peperoni, zucchine. 
L'ideale è accompagnare le tigelle anche un un pinzimonio di verdure di stagione: finocchi, carote, sedano, insalata belga etc. 
Noi abbiamo anche utilizzato funghi sottolio e peperoni in agrodolce - le conserve dell'estate - la cui ricetta potete trovare qui. Potete provarle anche dolci con la marmellata o la crema gianduia. 
Le tigelle si conservano morbide in un sacchetto per alimenti per qualche giorno. In alternativa, se ne rimangono (e sottolineo SE) potete congelarle. 


Approfitto di questo post per ringraziare "Una luna per..." che mi ha donato questo graditissimo premio: 


PS: durante il week end avrò tempo di passare a visitare i miei blog preferiti e coglierò l'occasione per donarlo a 10 di voi!:-) 


Alla prossima! 
Maria Luisa:-) 


12 commenti:

  1. Grazie per lo splendido omaggio, condivido il tuo pensiero!
    E grazie anche per questa deliziosa ricetta che vado a stampare subito!!!
    Auguri

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  2. Meravigliose parole, davvero. L'amore è il motore che permette di creare ogni cosa, se sentito e se ci crediamo davvero. La semplicità di essere se stesse, di comunicare tutto il sentimento che abbiamo dentro.. anche attraverso un piatto preparato con la nostra passione.. è qualcosa di unico e speciale. Ti voglio bene tesoro. GRAZIE per questa ricetta stupenda, allegra e golosissima! E speriamo che le cose migliorino, un giorno, per tutte le donne :)) Un abbraccione e auguri!!

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  3. che bel post!
    e mi piacciono tantissimo anche le tigelle, che mi ricordano il profumo di casa di mia nonna, emiliana doc!

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  4. mamma mia che spettacolo e che fame che mi hai fatto venire

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  5. Buonissime le tigelle ^_^ Le prenderei tutte, quelle che ci sono nella foto! Mamma che buone... Con il prosciutto e l'insalata.. mamma, come resistere!
    Un abbraccio!
    Incoronata.

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  6. gran bel post!! auguroni anche a te e bravissima per la preparazione :-XX buona domenica :-X

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  7. Fantastico post per una fantastica cena ;)

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  8. Grazie e complimenti per quello che hai scritto e dedicato alle donne...a tutte le donne! Inutile dire che condivido tutto! Un abbraccio e un "brava" per le tigelle!:-)

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  9. Ciao!Scusa il ritardo ma grazie mille per essere passata a trovarmi!Che belle parole hai scritto....le ho lette veramente rapita e mi sono immaginata il profumo delle lasagne che faceva mia nonna e la sua calda cucina...hai proprio ragione....certe cose non si scorderanno mai, ovunque la vita ci possa portare!Che buone le tigelle, sai che le ho mangiate anch'io per l'8 marzo!Ritrovo tra amiche, tante chiacchiere e tigelle fumanti con salumi, lardo e stracchino....Bacioni Micol

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  10. che meraviglia queste tigelle, non le ho mai provate, poichè mi manca l'apposito ferro...ma stai certa che se mi capita a tiro me lo prendo di sicuro....tanto la ricetta so che la trovo qui ad aspettarmi!!! baci

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  11. Che bel post, davvero! Hai dato voce a quello che sento in modo perfetto, grazie.
    Ora , come sempre , vado di corsa, ma tornerò a leggerti ancora.
    Io sono Sandra, è un piacere conoscerti, a presto!

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