Questo è un blog dedicato alla cucina, mi sembra evidente!:-)
Ma oltre ad essere una food blogger sono anche una mamma.
E questa è la settimana dedicata ai Diritti per l'Infanzia.
E proprio ai bambini di tutti il mondo rivolgo il mio pensiero.
Da genitore mi sento sempre piccola piccola. Perchè? Perchè mi sento di vivere in un mondo dove nessuno discerne tra diritti e doveri. E se non li conosci non li difendi. Se non li conosci non sai soprattutto di averli. E se non conosciamo i nostri non sappiamo neanche che i bambini hanno i loro di diritti.
Viviamo in un periodo faticoso, sia da un punto di vista storico che sociale. Lascio fuori la questione economica, che in fondo è solo la normale conseguenza delle prime due. E' difficile fare i genitori oggi, ma deve essere altrettanto difficile essere anche bambini oggi. O forse lo è sempre stato, per un motivo o per l'altro.
Non voglio qui elencare i diritti sanciti dalla Convenzione internazionale. Ma è chiaro che i bambini sono quelli che subiscono più degli altri, sono la categoria debole della società, sono quelli che ne pagano più degli altri le conseguenze, sempre!
Sono per la società come gli alberi, come la terra, come l'acqua. Sono la vita che rinasce, sono il futuro. Dovremmo trattarli bene! Dovrebbero essere al centro della nostra attenzione, focalizzarci sul loro futuro tutte le volte che facciamo azioni che possono avere conseguenze sulla loro vita.
Eppure proprio in questi giorni ci sono bambini che stanno morendo sotto bombardamenti! E non si può rimanere indifferenti.
La TV la guardo poco; e soprattutto la TV rimane spenta quando andiamo a tavola.
Abitudine che portiamo avanti ormai da una decina di anni. La questione non è isolarsi dal mondo per godersi il pasto. E neanche - o non solo - il fatto che la TV attira la tua attenzione che tutti intorno al tavolo, invece che stare a chiacchierare, ci facciamo attrarre da quel rettangolo luminoso, a dire "shhhh" perchè non sentiamo....
Lo "stop" è arrivato quando, una domenica a pranzo, ospiti a casa di una zia, TV accesa sul telegiornale, scena se non ricordo male della guerra in Iraq, un padre cerca di proteggere col proprio corpo il figlio durante una sparatoria in strada, ma il ragazzino viene colpito a morte.
Dopo questa scena iniziava il pranzo della domenica!
Mi sono chiesta in quel momento, visto che mi era passata la fame, se guardare quelle scene e pasteggiare ha come conseguenza un abbassamento del livello di sensibilità nei confronti di chi vive quelle situazioni. Ma non solo quelle!
Poi finita la cena, finito il TG, si rassetta la cucina e ci guardiamo un bel film! Come un bel bicchiere di vino per brindare alla salute. E se sopra di noi abbiamo un tetto, e la casa è calda o fresca a seconda delle stagioni, la pancia è piena, tutto quello che passa come informazione rimane lì, dentro quella scatola che è la TV, come fosse un film, come fosse qualcosa di irreale. Salvo poi essere noi stessi parte di quel film quando arriva qualche soldato morto da queste "missioni di pace" che andiamo a fare con i carri armati e caccia bombardieri. Perchè sempre figli nostri sono, cresciuti si, ma per lo più morti in giovanissima età.
E allora perchè l'informazione non deve essere fatta quando la gente è in grado di meditare su quello che sta vedendo e sentendo? Perchè devo mettere il boccone in bocca mentre guardo i bombardamenti su Gaza e bambini che vengono estratti morti da sotto le macerie di una casa, e genitori che piangono disperati?
O mi va tutto di traverso o mi abituo e continuo a mangiare guardando senza vedere, sentendo ma senza ascoltare!
Da bambina, probabilmente come la maggior parte dei bambini, sognavo di vivere in una società dove ognuno svolgeva il proprio mestiere al fine di contribuire al benessere della propria comunità...
Nei miei sogni di bambina non avevo incluso la guerra come difesa di diritti di non so' cosa, nè come difesa di una religione, o di "esportazione di democrazia". Non credo che la guerra sia mai contemplata dai bambini. Perchè i bambini giocano insieme e non selezionano i compagni di gioco dal credo, dalla casa in cui abitano, dai vestiti che portano addosso, dall'auto con cui vanno in giro. Neanche dalla lingua che parlano. I bambini si capiscono perfettamente tra loro. Hanno le medesime finalità: giocare insieme, divertendosi!
In fondo è questa la vita, se ci allontaniamo dal nostro piccolo punto di vista e allarghiamo la visuale. In fondo la vita è una vacanza sulla terra, una chance di stare qui e lasciare un segnale del nostro passaggio. E che segnale vogliamo lasciare se pensiamo ancora nel 2012 a fare le guerre per un pezzo di terra, perchè non ci si mette d'accordo perchè abbiamo Dii diversi?
Adulti stupidi che si sottomettono a comandi di gente stupida che risponde solo agli interessi di chi, con la guerra, si arricchisce. Di chi non conosce nè patria nè amore per i propri figli; perchè i bambini che continuano a morire nelle guerre a Gaza, ma anche in tutte le altre guerre che non fanno notizia, sono tutti figli nostri, siamo tutti responsabili di quelle morti.
La guerra non è per me giustificata da nessun motivo.
Quelle di oggi sono meno giustificate di quelle dei secoli scorsi.
E lo sono soprattutto perché oggi anche i soldati che vanno in guerra non sono analfabeti come quelli di 70-80 anni fa e potrebbero pur prendere una posizione.... E non lo giustifico soprattutto perpetrato da un popolo che ha subito tanto e che pretende che il loro massacro sia conosciuto e riconosciuto da tutti. E lo faccio! Io non riesco ancora oggi a capire come sia scoppiata la pazzia, perchè solo con la pazzia scoppiata come epidemia, posso giustificare quello che hanno subito gli Ebrei. Ma oggi, cosa stanno facendo loro sotto gli occhi di tutto il mondo? E cosa c'entrano i civili, i bambini in tutto questo? O i bambini di Gaza sono di altre categorie?
Il piatto che associo a questa meditazione è un piatto semplice - come solo i bambini sanno essere - che vuole però dare un significato a tutto questo, che vuole fare un riferimento esplicito al concetto di "libertà". Dal formato della pasta alla provenienza del condimento.
Farfalle con foglie di broccoli selvatici.
E proprio perchè selvatici e non legati ad un orto e possono crescere dovunque.
Per non sentirsi cittadini di un paese, ma cittadini del mondo.
E mi torna in mente un passaggio di "Imagine" di John Lennon e piace anche a me immaginare che "non esista il paradiso, nè l'inferno sotto di noi. Sopra di noi solo il cielo".
Per non sentirsi cittadini di un paese, ma cittadini del mondo.
E mi torna in mente un passaggio di "Imagine" di John Lennon e piace anche a me immaginare che "non esista il paradiso, nè l'inferno sotto di noi. Sopra di noi solo il cielo".
Il sole splende per tutti.
Ingredienti per 2 persone:
180 gr di pasta tipo farfalle
500 gr di foglie di broccoli selvatici
qualche pomodorino secco sott'olio
un acciuga sott'olio
1 spicchio d'aglio
olio evo (io Monocultivar Nocellara Etnea)
sale q.b.
una spolverata di pecorino (io Maiorchino) - facoltativo
Pulire le foglie dei broccoli, lavarli e mettere a sgocciolare. Mettere a bollire l'acqua per la pasta. Quindi prendere una padella capiente, mettere l'aglio e quando la padella comincia a scaldare aggiungere l'olio, mantenendo il fuoco medio.
Aggiungere quindi l'acciuga e farla sciogliere.
Quindi tagliare grossolanamente le foglie di broccoli, metterli nell'olio aromatizzato, coprire con un coperchio e lasciar cuocere alcuni minuti, il tempo che appassiscono. Aggiungere i pomodorini secchi. Quindi continuare a far cuocere aggiungendo qualche cucchiaio d'acqua calda. Nel frattempo cuocere la pasta per metà cottura e il resto della cottura finirla insieme ai broccoli aggiungendo qualche cucchiaio di acqua di cottura, coprendo la padella con un coperchio.
Sono ottime anche senza formaggio!
Un buon olio rende il piatto unico!
Un buon olio rende il piatto unico!
Alla prossima!
Maria Luisa:-)
Non si può evitare di condividere ciò che dici. La violenza non è mai accettabile, mai e di nessun tipo! Anche sull'informazione sono pienamente in accordo con te. Anche perché ci vengono propinate solo cose ben definite e senza alcuna obiettività.
RispondiEliminati abbraccio.
alice
Cara MariaLuisa gli adulti non hanno umiltà e presumono conoscenza e coscienza, i bambini osservano...e spero per loro che non diventino mai come gli adulti di cui hai parlato...cosa possiamo fare per far capire ai bambini che non tutti gli adulti sono come questi? ascoltandoli ogni minuto con umiltà e imparando da loro, perchè i bimbi nel loro "o tutto o niente" "o bianco o nero" amano la diversità molto più di noi.
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie per la pastasciutta♥
La guerra non è mai giustificata. Mai. Enessuno la vorrebbe, bambini o adulti che siano. Purtroppo il mondo è fatto di prepotenza, di decisioni prese dall'alto (che spesso restano proprio fuori dalla sofferenza che poi provocano!). Ed è questa anche la mia rabbia.. l'impossibilità di fare niente se non di urlare tutto il mio dissenso e il mio disgusto per l'ingiustizia.. e poi.. non essere ascoltata.. Perchè i bambini sono il futuro, perchè andrebbero tutelati.. ma poi, ai fatti, tanti si riempiono di parole ipocrite e buoniste che mettono nel cassetto. Come quei servizi, che dici tu: mettono davanti queste scene terribili e tu sei lì, impotente, a voler fare qualcosa e nell'impossibilità di farlo. Perchè se fosse per te, pianteresti li tutto e correresti a dire: 'ma che ccc state facendo??'. Eppure sono i 'potenti' che hanno voce.. non tu.. non noi.. non i bambini. Evviva, abbiamo veramente un bel mondo. Grazie alla stupidità dell'uomo. Meglio che assaggio queste farfalle deliziose.. almeno l'amaro in bocca se ne va, se proprio deve restare nel cuore... Un bacione!
RispondiEliminaHai scritto un post meraviglioso.
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